Guida alla Lettura
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
L’impianto manualistico serve poco
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - La guerra nell’Ottocento: le battaglie e i modi di combattere nel Risorgimento - 3. Le forze armate - Bersaglieri e corazzieri
Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Risorgimento spiegato ai bambini e alle bambine - I simboli dell’Italia - Il Canto degli italiani: storia, parole e musica dell’inno di Mameli
Il Canto degli italiani: storia, parole e musica dell’inno di Mameli
Testo di Goffredo Mameli, musica di Michele Novaro
Composto nel settembre 1847, fu presentato al pubblico genovese il 10 dicembre in occasione del centenario della cacciata degli austriaci. Dopo pochi giorni tutti lo cantavano, tanto che fu utilizzato nei movimenti insurrezionali dell’anno seguente, a cominciare dalle Cinque Giornate di Milano, e in quelli successivi perché esprimeva bene gli ideali del Risorgimento e incitava alla lotta. Inutilmente le autorità del Regno di Sardegna cercarono di vietarlo, dato che Mameli era conosciuto come repubblicano e mazziniano. Infatti il canto ebbe un enorme successo tra i patrioti e persino nell’esercito sabaudo, tanto che il re, che nel 1848 stava muovendo guerra agli austriaci, fu costretto a togliere il divieto, così come dovette accettare di utilizzare il tricolore invece della bandiera azzurra dei Savoia.
Il canto rimase anche in seguito il simbolo dell’Italia libera, unita e indipendente, anche se l’inno nazionale rimase sempre la Marcia reale e, durante il periodo fascista, gli fu preferito l’inno del fascismo Giovinezza.
Dopo l’8 settembre 1943, fu scelto come inno nazionale provvisorio la Canzone del Piave, ma dal 1946 si decise di utilizzare l’inno di Mameli, che da allora venne eseguito in ogni sede istituzionale, come simbolo della Repubblica italiana.
Tuttavia è soltanto dal 2017 che Il Canto degli italiani (parole di Goffredo Mameli su musica di Michele Novaro) diventa l’inno nazionale con la legge n. 181 del 4 dicembre 2017.
Per leggere il testo dell’inno vai su http://www.quirinale.it.
Per sentirlo vai su http://www.youtube.com.