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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - 3 LETTERATURA E RISORGIMENTO - Esilio ed esuli - Dei Sepolcri, morti (e vivi) nella poesia di Foscolo

Dei Sepolcri, morti (e vivi) nella poesia di Foscolo

Ugo Foscolo mise a punto il progetto Dei Sepolcri con l’amico Ippolito Pindemonte, al quale l’opera, composta da 295 endecasillabi sciolti, è dedicata, e ci lavorò in pochi mesi tra l’estate e l’autunno del 1806, mentre soggiornava a Brescia, ospite nel palazzo della sua amante, la contessa Marzia Martinengo. Il carme, pubblicato nel 1807 presso la tipografia di Niccolò Bettoni, si ispira alle discussioni nate fra gli intellettuali italiani con l’introduzione in Italia (1806) dell’editto di Saint Cloud, che regolamentava le modalità di sepoltura.
L’editto, emanato da Napoleone nel giugno 1804 per ragioni igieniche e, insieme, ideologiche, stabiliva infatti che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che tutte le lapidi fossero uguali, in modo da evitare qualsiasi discriminazione fra i morti. Solo per i defunti illustri era prevista la possibilità, a discrezione di una commissione di magistrati, di far scolpire sulla tomba un epitaffio.
Il tema sepolcrale è un tema tipico del preromanticismo inglese: assai famosi erano al tempo I canti di Ossian, una raccolta di antichi canti gaelici tradotti da James Macpherson e da lui stesso attribuiti a un antico bardo, Ossian appunto. Pubblicati in più riprese e versioni in Inghilterra fra il 1760 e il 1773, I canti di Ossian vennero tradotti in italiano da Melchiorre Cesarotti, una prima volta nel 1762 e, nella versione definitiva, nel 1772. La traduzione di Cesarotti fu molto apprezzata dai più illustri poeti italiani del tempo: oltre allo stesso Foscolo, Vittorio Alfieri, Vincenzo Monti, Giacomo Leopardi, e contribuì a diffondere temi e motivi della cultura preromantica in Italia.
Foscolo riprende quindi il tema della sepoltura e ne sviluppa una riflessione filosofica sulla morte; lo innova in chiave risorgimentale, facendo riferimento alla condizione storica dell’Italia, alla funzione civilizzatrice della poesia e al suo ruolo di poeta chiamato a svolgere un così alto compito.

Puoi leggere l’intero testo e la sua parafrasi al link http://www.parafrasando.it/POESIE/FOSCOLO_UGO/I-Sepolcri

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La copertina dell’opera Dei Sepolcri

Attività

1) È lo stesso Foscolo a illustrarci la struttura in quattro parti del carme in uno scritto del 1807, con cui rispondeva alle critiche che l’abate Guillon aveva rivolto contro la sua poesia:

  • prima parte (vv. 1-90)

  • seconda parte (vv. 91-150)

  • terza parte (vv. 151-212)

  • quarta parte (vv. 213-295)

 

Abbina il tema centrale a ciascuna delle quattro parti:

  1. La sepoltura come segno e forma di incivilimento.

  2. Le tombe come luogo della memoria che unisce i vivi ai defunti.

  3. Foscolo, poeta esule, si augura di poter essere cantore di eroi, così come lo fu Omero.

  4. Il valore sociale e politico del culto dei morti.

 

Scegli e trascrivi dal testo almeno un verso significativo del tema centrale di ciascuna delle quattro parti.

2) Quali corrispondenze puoi trovare fra i temi dei Sepolcri e la vicenda personale di Foscolo? Puoi consultare la sua biografia.

3) Sai dove è sepolto il Foscolo? Quando e per volontà di chi i suoi resti vi furono trasferiti? Quale relazione trovi tra questo carme e la traslazione delle ossa del poeta? Esprimi il tuo parere.

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