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Cronologia e percorso della spedizione

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Cronologia e percorso della Spedizione dei Mille. Puoi scaricare la versione pdf di questa carta cliccando sull'icona

Quarto – 6 maggio
Dallo scoglio di Quarto, a Genova, un migliaio di volontari garibaldini si imbarca nottetempo e parte all’alba a bordo di due vascelli: il Lombardo e il Piemonte.

Talamone (Grosseto) – 7-9 maggio
La spedizione fa tappa presso una guarnigione del Regno di Sardegna per rifornirsi di armi, carbone e cibo.

Marsala – 11 maggio
1089 garibaldini, secondo la stima ufficiale, sbarcano in Sicilia, nel porto di Marsala, approfittando della temporanea assenza di navi borboniche e con il favore della Marina inglese.

Salemi – 14 maggio
Garibaldi assume con un decreto la dittatura sulla Sicilia e con un altro istituisce la leva obbligatoria. A Salemi Garibaldi incontra e arruola fra’ Giovanni Pantaleo.

Calatafimi – 15 maggio
Primo scontro con i borbonici.
Il 15 maggio sulle colline di Calatafimi i garibaldini entrano in contatto con l’esercito borbonico. La battaglia, che apre la strada verso Palermo, risulta decisiva per lo sviluppo della spedizione. Vi partecipano contadini e picciotti siciliani in appoggio ai garibaldini.

Palermo – 26-30 maggio
La conquista della città, capitale della Sicilia, è fondamentale per il successo della spedizione garibaldina.

Milazzo – 20 luglio
Vittoria sulle truppe borboniche che sono costrette a lasciare la Sicilia.

Bronte – 2-10 agosto
Repressione da parte dei garibaldini al comando di Nino Bixio di una violenta sommossa popolare che rivendicava la distribuzione delle terre.

Calabria: il passaggio dello Stretto.

Alta Fiumara – Notte fra il 7 e l’8 agosto
Un’avanguardia garibaldina, composta da 210 volontari, passa lo Stretto di Messina e sbarca in località Alta Fiumara, tra Villa San Giovanni e Scilla. Alberto Mario è tra i primi a sbarcare e ne lascerà testimonianza nel suo memoriale La camicia rossa.

Melito di Porto Salvo – 19 agosto
Garibaldi sbarca in Calabria con 20.000 volontari e, dopo essersi ricongiunto all’avanguardia, espugna Reggio (22 agosto).

Soveria Mannelli – 30 agosto
Sulla strada per Cosenza, a Soveria, 12.000 soldati borbonici si arrendono all’arrivo dei primi contingenti garibaldini guidati da Francesco Nullo. Alberto Mario, luogotenente di Garibaldi, tratta la resa con il generale Ghio che, solo tre anni prima, aveva fatto massacrare Carlo Pisacane e i suoi compagni.

Rotonda – 2 settembre
I garibaldini arrivano in Lucania, dove la popolazione è insorta contro i Borboni e a favore dell’unità nazionale.

Napoli – 7 settembre
Garibaldi entra in città: è ricevuto dal ministro del governo borbonico Liborio Romano ed è accolto da una immensa folla festante e da reparti militari che presentano le armi. Intanto il re Francesco II e la regina Maria Sofia hanno lasciato Napoli via mare, sotto protezione francese, alla volta di Gaeta, dove pensano di organizzare una controffensiva.

Volturno – 1-2 ottobre
Definitiva vittoria sull’esercito borbonico.

Isernia – Dal 12 al 21 ottobre
Viene inviata una spedizione in Molise per riconquistare Isernia, che era tornata sotto il controllo borbonico per una ribellione dei contadini (i cosiddetti “cafoni”) fomentata dal clero e appoggiata da truppe regolari dell’esercito napoletano. Garibaldi affida il comando al tenente colonnello Francesco Nullo, coadiuvato dai capitani Mario e Zasio e dal maggiore Caldesi. Fra il 17 e il 19 ottobre i garibaldini sono sconfitti con ingenti perdite fra Carpinone, Pettorano, Castelpetroso. Alla fine si conteranno oltre 200 morti fra l’esercito meridionale.

Teano – 26 ottobre
Garibaldi incontra Vittorio Emanuele e gli consegna il regno conquistato. Nello stesso giorno comincia l’assedio alla fortezza di Capua, dove si sono attestate le truppe borboniche.

Capua – 2 novembre
La fortezza di Capua si arrende ai piemontesi, dopo che Garibaldi ha dato l’addio alle sue truppe. L’11 novembre Cavour firma il decreto di scioglimento dell’esercito meridionale.

Gaeta – 13 novembre 1860-13 febbraio 1861
Lungo assedio piemontese alle ultime resistenze borboniche.

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